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24/02/2021

Antipioggia e sostenibili:
le giacche impermeabili PFC-free di Fjällräven 

Da sempre impegnata nel ricercare il perfetto equilibrio tra funzionalità e sostenibilità, la svedese Fjällräven propone giacche shell in materiali riciclati e 100% PFC-free. Traspiranti, comprimibili e dallo stile senza tempo, le giacche Fjällräven sono perfette per l’utilizzo quotidiano e le attività outdoor della bella stagione.  

Indipendentemente dallo scopo per il quale è stato progettato, un prodotto dev’essere prima di tutto funzionale. Lo sa bene Fjällräven, azienda svedese che da oltre 60 anni produce abbigliamento e attrezzature outdoor dedicati a tutti gli amanti della vita all’aria aperta. Ma progettare ricercando la sola funzionalità non basta. Fjällräven ritiene infatti sia necessario trovare un equilibrio tra funzionalità e impatto ambientale, tenendo conto non solo come si produce, ma anche con quali materiali. Un esempio emblematico dell’approccio di Fjällräven in questo senso è rappresentato dallo sviluppo dei suoi tessuti traspiranti e impermeabili PFC-free. 

PFC-free dal 2015 

Dieci anni fa i PFC (perfluorocarburi) vennero rinvenuti nei pinguini dell’Antartico e negli orsi polari dell’Artico. Anche se i loro effetti a lungo termine erano ancora sconosciuti, si iniziò a ipotizzare che questi composti chimici potessero essere dannosi per il sistema immunitario e ormonale dell’uomo. La reazione di Fjällräven fu immediata: l’azienda decise di bandire per sempre l’utilizzo di PFC per tutti i suoi prodotti. 

Questa decisione coincise al contempo con quella di integrare a catalogo nuovi capi impermeabili e traspiranti. Fjällräven si pose così un’importante sfida: realizzare un tessuto funzionale, traspirante e impermeabile, senza però dover ricorrere alla migliore sostanza impregnante resistente all’acqua (ma al contempo tossica) disponibile all’epoca: i PFC

Funzionalità elevata, impatto ridotto 

Il team di Fjällräven si mise al lavoro per sviluppare un materiale shell che avesse proprietà traspiranti e impermeabili e, per farlo, utilizzò una sostanza idrorepellente molto resistente (Durable Water Repellent, DWR) totalmente priva di PFC. Usando un mix di poliestere riciclato e vergine insieme ad un nuovo trattamento impregnante, Fjällräven riuscì a creare un nuovo materiale esclusivo: l’Eco-Shell. (Per maggiori informazioni sul tessuto Eco-Shell di Fjällräven clicca qui).

Dal suo primo debutto nel 2015, la collezione Eco-Shell di Fjällräven ha subìto un importante sviluppo e oggi include capi per il trekking, l’alpinismo, ma anche per tutte le piccole avventure quotidiane. Per la stagione Primavera-Estate 2021, Fjällräven amplia ulteriormente la propria offerta di prodotti impermeabili e sostenibili e presenta High Coast Hydratic, la nuova linea di capi shell traspiranti e waterproof senza PFC. Realizzati con rivestimento in poliammide 100% riciclato e fodera interna decorata con le stampe esclusive dell’artista svedese Erik Olovsson, i capi High Coast Hydratic sono perfetti per l’utilizzo quotidiano, in qualunque situazione.

Cosa sono i PFC?


I composti chimici perfluoranti, noti anche come PFC o fluorocarburi, sono tradizionalmente utilizzati nell'industria outdoor perché hanno la capacità di rendere i materiali idrorepellenti. Tuttavia, essi non si degradano in natura, bensì si accumulano e possono essere immagazzinati in organismi viventi che risalgono la catena alimentare. Possono anche influenzare la riproduzione e la produzione di ormoni nei mammiferi e sono sospettati di essere cancerogeni.

Perché bandire i PFC


1. I PFC sono sospettati di essere agenti cancerogeni per l'uomo e, come tali, sono correlati a tumori, danni renali e problemi all'apparato riproduttivo.

2. I PFC sono sostanzialmente altamente volatili in grado di viaggiare anche per diverse centinaia di chilometri trasportate dall'aria, fino ai limiti dell'atmosfera.

3. I PFC costituiscono un rischio per la salute dell'uomo se accumulati nell'acqua potabile in proporzioni pari a una parte per trilione (l'equivalente di meno di un cucchiaio disciolto nell'acqua di 1.000 piscine olimpioniche).

4. I PFC hanno un'emivita molto lunga. Più precisamente, al nostro corpo occorrono più di quattro anni per eliminare la metà dei PFC contenuti nei nostri tessuti.

5. I PFC non si degradano, ma si accumulano in natura per tornare nuovamente all'essere umano. I ricercatori hanno rilevato queste sostanze in aree remote come l'Artico, nei terreni e nella polvere , nel pesce e nella carne, nei tessuti umani e nell'acqua potabile. 

Cliente: FJALLRAVEN

Servizio: Comunicati Stampa

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